Che cosa sono le linee vita?

Pur essendo, la denominazione “Linea Vita”, entrata a fare parte del normale lessico di tutti, essa è essenzialmente inquadrata come dei dispositivi di ancoraggio che comprendono dei cavi metallici.

Spesso ci viene richiesta la fornitura della “Linea Vita” formulando la frase: “ho bisogno dei paletti e la fune!”. Persino noi, pur essendo figure professionali del settore,nell'uso quotidiano al più utiliziamo il termine  “Linea vita” ma come ben sappiamo i sistema anticaduta per coperture e tetti sono molteplice e ben di più che la sola linea vita.

 

Certo è che, limitandosi a "linea vita", ne restringiamo molto il campo di applicazione essendo molteplici i sistemi di sicurezza utilizzabili per prevenire le cadute dall'alto. La caduta dall'alto è uno dei rischi che più si evidenzia nelle statistiche infortunistiche e che purtroppo riempiono le pagine di cronaca dei nostri quotidiani, i metodi per prevenirle ed vitarle sono molteplici.

Ricordiamo inoltre che, l'esigenza di prevenire le cadute dall'alto non riguarda certamente solo l'ambito delle coperture; i sistemi di protezione contro le cadute dall'alto vanno utilizzati in tutti i lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva.

Pensiamo al settore produttivo industriale sia esso energetico, meccanico, alimentare, navale; è facile intuire che il campo di applicazione dei sistemi anticaduta riguarda tutti gli ambiti lavorativi che espongano il lavoratore al rischio di caduta dall'alto.

 

 

Quando installare una linea vita
(Articolo 115 - TUSSL)

Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva, è necessario che i lavoratori utilizzino sistemi di protezione idonei per l’uso specifico composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali i seguenti:
a) assorbitori di energia
b) connettori
c) dispositivo di ancoraggio
d) cordini
e) dispositivi retrattili
f) guide o linee vita flessibili
g) guide o linee vita rigide
h) imbracature

 

Il sistema di protezione deve essere assicurato direttamente o mediante connettore lungo una guida/linea vita o a parti stabili delle opere fisse/provvisionali.
Probabilmente la più ampia diffusione del termine “Linea Vita” è avvenuta dal momento della pubblicazione del TUSSL nel 2008.

Possiamo quindi affermare, senza timore di smentita, che la “Linea Vita” fa parte di un contesto più generale e gli operatori del settore, che si occupano della materia, non sono esentati dal distinguere correttamente i diversi dispositivi in base alle definizioni delle normative tecniche di riferimento.

 

 

 

Volendo comunque mantenere un tono più descrittivo e non eccessivamente tecnico, possiamo definire la “Linea Vita” come dei dispositivi di ancoraggio costituenti il primo dei componenti del sistema anticaduta e che si differenziano dai dispositivi per la presa per il corpo (imbracature) e da dei dispositivi di collegamento (connettori).

Con l'acronimo D.P.I. (dispositivi di protezione individuale) si identificano tutti i prodotti con lo scopo di proteggere la persona che li utilizza dai rischi per la salute e la sicurezza; si pensi alle scarpe antinfortunistiche, gli occhiali di protezione, i caschi, le cuffie, etc.        I D.P.I. sono intesi per essere utilizzati in tutte le circostanze in cui vi sia il pericolo per la salute, li troviamo dunque nell'ambito dei lavori domestici, delle attività sportive, nelle attività ricreative e ovviamente nell'ambito lavorativo.

Volendo essere più specifici i D.P.I. contro le cadute dall'alto, vista la loro funzione di salvaguardia del lavoratore dal rischio di lesioni gravi e permanenti, si inquadrano come D.P.I. di III° categoria e possono essere imbracature per il corpo, assorbitori di energia, dispositivi di collegamento di qualsiasi natura e fattura. Tutti i D.P.I. devono rispondere a requisiti essenziali per prevenire rischi specifici; a livello comunitario ogni DPI è regolamentato da una specifica norma di prodotto che ne detta i requisiti, i metodi di prova e le modalità di marcatura per la produzione e la commercializzazione. 

In sintesi possiamo dire che i dispositivi di presa per il corpo e dispositivi di collegamento vengono sempre portati sul luogo di lavoro ed indossati dal lavoratore mentre i dispositivi di ancoraggio possono rimanere in dotazione al fabbricato.
A questo punto potremmo definire più in generale la “Linea Vita” come un sistema anticaduta che è composto da tutti i dispositivi di ancoraggio e non soltanto quelli che comprendono cavi metallici.

 

 

 

Come progettare una linea vita

Non abbiamo certo qui la presunzione di voler approcciare la progettazione della sicurezza delle coperture in modo esaustivo, probabilmente non basterebbe un intero capitolo di un volume molto corposo.

Ci occupiamo di progettazione, fornitura, posa in opera dei dispositivi anticaduta da una decina di anni. Indubbiamente riteniamo la progettazione il primo passo ed il più importante che va affrontato nel momento in cui si intenda procedere con la messa in sicurezza della copertura oggetto dell'intervento.

Riteniamo quindi indispensabile creare un legame con il cliente, il quale ci può dare le indicazioni per poter procedere in maniera soddisfacente a identificare le soluzioni a lui più consone.

A questo punto il cliente lo consideriamo il “Nostro Cliente” e il nostro team lo accompagnerà attraverso tutte le fasi della realizzazione della messa in sicurezza della “Sua copertura”.
Non a caso parliamo di “Nostro Cliente” e “Sua copertura” in quanto siamo fermamente convinti che chi si rivolga a noi abbia delle esigenze che andranno il più possibile soddisfatte, non abbiamo detto che saranno totalmente soddisfatte ma bensì il più possibile, compatibilmente a leggi, norme e tecnica; fattori essenziali che implicano responsabilità civili e penali assai rilevanti. Abbiamo detto la “Sua Copertura” perché sappiamo perfettamente che ogni contesto è una condizione a sé per la quale andranno pensati e attentamente valutati i dispositivi più idonei, tecnicamente ed economicamente, attraverso un’attenta analisi dello stato della “Sua copertura” e non una simile.

 

 

 

Le nostre valutazioni siamo abituati a farle dopo attenti sopralluoghi e rilievi, in linea con il nostro modo di essere e operare.
Restiamo di stucco quando sentiamo dire di operatori del settore che hanno progettato e magari poi anche realizzato senza mai aver incontrato il cliente o effettuato un sopralluogo; ma oltre che restare di stucco, restiamo anche alla larga da questo modo di operare e più volte ci è capitato di dover intervenire per risolvere problematiche che in fase di progettazione non erano state analizzate a fondo o derivanti da fattori dati per scontati. 

In che modo si installa una linea vita 

La domanda che frequentemente ci viene posta è se è obbligatorio per poter montare i dispositivi anticaduta frequentare un corso da installatori di linea vita . La risposta a questa domanda è NO, nel senso di obbligatorio, ma sicuramente è consigliato.

Il frequentare un corso può avere lo scopo d’informare sulle giuste (e essenziali) procedure che bisogna eseguire per effettuare un’installazione corretta della linea vita .

 

 

E’ indubbio che un’impresa qualificata è sicuramente già formata per la corretta posa in opera degli ancoraggi quali resine chimiche, viti da legno, rivetti strutturali. Constata la capacità o l’esperienza per posare i fissaggi da parte dell'impresa esecutrice dell’installazione della linea vita, si è tenuti invece a seguire le istruzioni del progettista per quanto riguarda la disposizione geometrica ed il dimensionamento del fissaggi e le specifiche del produttore dei sistemi installati.
Anche se la legislazione attualmente non richiede un’abilitazione specifica all’impresa installatrice dei sistemi anticaduta, si ricorda che al termine dell’installazione andrà rilasciata una dichiarazione di conformità, dove si dichiara che sono stati correttamente installati i dispositivi secondo quanto previsto dal tecnico abilitato e dalle istruzioni fornite dal fabbricante.

In questo modo le responsabilità a cui va incontro l’installatore sono limitate alla sola esecuzione dell’installazione e non alla scelta del tipo di fissaggio e della disposizione geometrica dei dispositivi.

Diverso è nel caso in cui l’installatore di propria iniziativa posi una linea vita scegliendo lui stesso la disposizione geometrica dei dispositivi e il sistema di fissaggio, traendo così su di se tutte le responsabilità di tipo civile e penale nel caso di malfunzionamento dell’impianto stesso. 

 

 

Altro discorso riguarda la scelta dei dispositivi da installare. Il suggerimento che ci sentiamo di dare agli operatori del settore che installano una linea vita è di valutare attentamente, in collaborazione con il progettista dell’impianto anticaduta da posare, la scelta dei prodotti più idonei anteriormente all’installazione dell’impianto stesso.
Con ciò intendiamo dire che ci capitano parecchi casi in cui, sia da parte dell’installatore che da parte del progettista, veniamo interpellati post installazione dei dispositivi, chiedendoci la certificazione del sistema. Nella più parte dei casi non possiamo far altro che far smontare i dispositivi a causa della non idoneità degli stessi oppure dell’errata valutazione del sistema di fissaggio della linea vita in oggetto. La BLU gestiam è in grado di progettare, fornire ed installare correttamente i dispositivi anticaduta basandosi su tutti gli elementi emersi da approfondite analisi preliminari e meticolosi sopralluoghi.

E poi... ispezione e manutenzione

Verifica della documentazione in dotazione del fabbricato o della proprietà con riferimento alla normativa vigente al momento della fornitura ed installazione dei dispositivi. Il reperimento della documentazione e la messa a disposizione del controllore rimane a carico del cliente.

Si ricorda che l’assenza di uno o più documenti potrebbe pregiudicare il completamento dell’ispezione impedendo l’esito positivo della stessa. Il controllo della documentazione prevista dalla UNI 11560:2022 o dalla norma regionale specifica prevede: la verifica della presenza in originale o copia conforme, il corretto mantenimento, la completezza; la presenza di timbri e firme delle figure responsabili, la presenza della data sui documenti e la congruenza reciproca degli stessi.

Qualora i documenti non siano timbrati e firmati in originale sarà richiesto al cliente di sottoscrivere la dichiarazione che si tratta di originali o copie conformi a quelli da lui ricevuti in fase di post-installazione.

 

 

 

Verifica del percorso e dell’accesso in copertura secondo quanto previsto nell'elaborato Tecnico di Copertura (ETC) o comunque dalla documentazione in dotazione e messa a disposizione.

Verifica della presenza dei dispositivi di ancoraggio in copertura secondo quanto previsto dall'elaborato Tecnico di Copertura (ETC) o comunque dalla documentazione in dotazione e messa a disposizione, del loro stato di conservazione e/o manutenzione. Nello specifico: presenza dispositivi di ancoraggio, posizione /numero in copertura conforme a ETC, identificazione dei dispositivi per marchio, nome produttore, nome o codice prodotto.

I controllori compilano e sottoscrivono le schede di verifica suddivise per classificazione dei dispositivi, e relative ad un gruppo omogeneo o al singolo dispositivo di ancoraggio.

I controllori compilano e sottoscrivono il verbale di ispezione e provvedono alle seguenti operazioni conclusive: aggiornamento della documentazione esistente, relativamente al registro degli accessi ed al registro di ispezione e manutenzione e non agli altri elaborati costituenti l'elaborato Tecnico di Copertura (ETC) o la documentazione in dotazione messa a disposizione, indicazione se i dispositivi risultano utilizzabili dopo la verifica. In occasione dell’ispezione viene predisposta una documentazione fotografica che viene mantenuta presso gli archivi dell’azienda.

 

 

In caso di ispezione periodica con esito negativo per rilevamento difetti o inconvenienti o rilevamento di un evento dannoso (caduta) l’incaricato dell’ispezione comunica alla proprietà la messa fuori servizio di alcuni o tutti i dispositivi / sistemi ed indica che risulta obbligatoria l’ispezione straordinaria a cura di un tecnico specializzato (Ispettore UNI 11560:2022).